Mi chiedo se qualcuno faccia ancora l’amore in auto.
A Bologna si andava sui colli, nei parcheggi. Ci si sentiva sicuri. Magari si posizionava la macchina in un punto in cui potevi baciare e guardare le stelle. C’era tempo.
Adesso ci sono le case, i Love Hotels, la fretta, il timore di appartarsi e “chissà chi ci guarda”.
Si dovrebbe tornare all’odore dell’erba.
In estate stendersi sui prati la notte. Oppure fare l’amore in auto, scaldandosi in mezzo al paesaggio quasi ultraterreno di quando c’è la neve.
Il freddo non si sentiva.
Si rischiava qualche ammaccatura, ma un po’ di dolore era il “profumo” dell’altro che ci rimaneva per un po’.
Ph. E. Kroll